Palamède e Cador, due marinai, ingannano il tempo a bordo della loro imbarcazione, il Dedalus, in un imprecisato porto del Nord, un luogo senza tempo nel quale sono ben chiari i segni di un mondo oltre la rovina.
L’arrivo di Parsifal, un giovane svagato e ingenuo di cui nessuno conosce nulla e che sembra non appartenere ad alcun luogo del mondo, costringe i due marinai a scendere a terra, dopo che il ragazzo ha sciolto il nodo che tiene ancorato il mercantile. I due marinai si imbattono in Elsa e Senta, due prostitute conosciute nella taverna-bordello del porto gestita da Kundry, una donna che, grazie al suo straordinario carisma, ammalia e seduce donne ed uomini, tra cui il misterioso Felipe. È l’unica ad avvicinare Parsifal del quale lei solo sembra conoscere il passato.
Parsifal, lasciato il porto, prosegue la sua peregrinazione fino ad arrivare in un luogo solenne e rovinoso dove un uomo, Amfortas, ferito all’inguine, è abitato da visioni apocalittiche e straziato dal dolore del mondo, del quale si sente responsabile, poiché a dominarlo è ancora una volta il lancinante e insopprimibile desiderio. Parsifal, turbato da quella visione, si dirige inconsapevolmente nel tempo e nel luogo dove quella ferita ha avuto origine, la taverna-bordello di Kundry…Ma cosa sarà il Graal nell’inveramento filibertiano del mito epico-cristiano? Proprio qui, forse, sta l’indubbia forza che fa di questo film un progetto unico.
